Gli scavi di Badia Pozzeveri in prima serata a Superquark
Gli scavi di Badia Pozzeveri giovedi 21 Agosto protagonisti in prima serata a Rai 1 su Superquark
Trovati i resti di una chiesa dell’anno 1000 e numerose nuove sepolture
“Oltre che gli attestati che giungono dal mondo accademico- commenta il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti- questo passaggio su Rai 1 in un contenitore così prestigioso ci riempie d’orgoglio. L’equipe del professor Fornaciari, che unisce varie università del mondo, sta ottenendo risultati eccezionali sotto ogni profilo. Nel nostro piccolo siamo fieri di avere contribuito a una iniziativa dall’eccezionale valenza scientifica”.
Intanto continuano gli scavi archeologici presso l’antica abbazia di San Pietro a Badia Pozzeveri. Agli studenti americani sono subentrati gli iscritti alla sesta edizione del Master in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense organizzato dalle Università di Pisa, Bologna e Statale di Milano. Sotto la guida del personale della Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa i ragazzi stanno portando alla luce numerose sepolture risalenti ad un periodo compreso tra il XII e il XVIII secolo.
Una grande, ulteriore novità è emersa proprio in questi giorni: sono stati individuati i resti di una chiesa altomedievale, precedente alla grande chiesa abbaziale camaldolese di XII secolo. Questa chiesa, larga circa 8 m, presenta delle fondazioni murarie in ciottoli che richiamano altri edifici medievali tipici dell’altomedioevo lucchese, e va probabilmente identificata con quella chiesa di San Pietro “ecclesia sancti Petri” nominata dalle fonti per la prima volta nel 1039 e che nel 1056 divenne sede di una canonica istituita dal vescovo lucchese Anselmo I da Baggio poi papa col nome di Alessandro II.
“Grazie al generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ed al Comune di Altopascio gli scavi stanno progressivamente svelando l’incredibile patrimonio archeologico e storico della località, posta sulla via Francigena e sede per tre secoli della più importante abbazia della piana lucchese- spiegano gli esecutori di questo importante progetto-. Della ricchezza della struttura che comprendeva anche un ospitale per i pellegrini, sono testimonianza i materiali rinvenuti, tra i quali spiccano ceramiche provenienti dall’Islam occidentale (Spagna e Tunisia), dalla Sicilia e dalla Campania.”