Regolamenti Tributi
- Addizionale Comunale Irpef
- Regolamento comunale per l’effettuazione del servizio delle pubbliche affissioni e per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità
- Regolamento ICI
- Regolamento per controllo a campione delle quote inesigibili dei tributi locali
- Regolamento per il funzionamento del Consiglio Tributario
- Regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria (IMU)
- Regolamento Tares
- Regolamento Tari
- Regolamento Tarsu
- Regolamento Tosap
L’esercizio della potestà regolamentare in materia di entrate comunali – tributarie ed extra tributarie– trova la sua base normativa in tre provvedimenti fondamentali:
- art. 52 D.Lgs. 446/1997 (disciplina la potestà regolamentare generale);
- art. 59 D.Lgs. 446/1997 (norme particolari in materia di imposta comunale sugli immobili);
- art. 50 L. 449/1997, volto a integrare la disciplina generale della potestà regolamentare nello specifico settore dell’accertamento e della definizione dei tributi, anche per adesione, nonché in quello della repressione dei comportamenti illeciti.
L’articolo 52 D.Lgs. 446/1997, riconosce la generale potestà regolamentare dei Comuni in materia di tributi locali:
- l’autonomia finanziaria, cioè il diritto degli stessi di provvedere alle proprie necessità contando fondamentalmente sulle proprie entrate;
- l’autonomia impositiva, ossia la possibilità di raggiungere l’autonomia finanziaria attraverso l’imposizione di tributi propri;
- l’autonomia normativa, attraverso l’emanazione degli statuti e dei regolamenti.
L’istituzione e la disciplina generale dei tributi (“Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”) è riserva di legge per cui l’art. 52 del D.Lgs.446/1997 afferma che i Comuni [..] hanno una potestà regolamentare generale in materia di gestione delle entrate tributarie, ad eccezione di ciò che attiene:
- la determinazione della fattispecie imponibile;
- l’identificazione dei soggetti passivi;
- la fissazione dell’aliquota massima.
Le altre fonti del diritto che vanno ad integrare i regolamenti locali nelle materie che essi non disciplinano (articolo 52, comma 1: “Per quanto non regolamentato si applicano le disposizioni vigenti”).
I regolamenti possono disciplinare tutto quanto concerne l’applicazione dei tributi locali, l’accertamento, la riscossione, gli adempimenti e la semplificazione dei procedimenti (es. arti. 59, 62, 63 individuano ambiti, e forma dell’imposizione o canone).
L’articolo 50 dà agli enti locali le possibilità:
- accertamento con adesione del contribuente (criteri stabiliti dal D.Lgs. 218/1997);
- possibilità di ridurre le sanzioni.